| Benvenuto a TEMPIO PAUSANIA
Divenuto il principale centro culturale e amministrativo della regione storica della Gallura, la pił settentrionale della Sardegna, a partire dal 1500 in seguito alla decadenza dell'antica capitale Giudicale, Civita (attuale Olbia), il suo centro storico presenta una tipica architettura di palazzi in blocchi di granito con marcate similitudini ai centri del sud della Corsica.
Delle prime forme di frequentazione e popolamento del territorio in epoca preistorica prenuragica sono testimonianza i ritrovamenti di strumenti in selce ed ossidiana risalenti al neolitico e di contenitori ceramici dell'eneolitico di probabile utilizzo pastorale sulle falde Monte Limbara, appartenenti alla cultura di Abealzu. Maggiori tracce testimoniano l'insediamento di gruppi in epoca nuragica (dal 3000 a.C.), di cui sono testimonianza il villaggio sotto roccia del Monte Lu Finocchiu, le tombe di Monte di Deu e i nuraghi Izzana, Agnu (nella tipologia a "corridoio", maggiormente tipica della Gallura e imparentata con le tipologie "torreane" della vicina Corsica), Polcu (a "tholos") e Maiori (a tipologia mista "corridoio-tholos"), spesso accumunate dall'integrazione tra strutture architettoniche e rocce circostanti (aspetto anche questo comune anche alla civiltą torreana).
Da vedere
Centro storico della cittą in blocchi di granito grigio (prevalentemente settecentesco); degni di nota Corso Matteotti, via Roma (Carrera Longa, Lu Runzatu, Lu Pultali), Piazza d'Italia (Piazza di l'Ara), Parco delle Rimembranze, Fonte Nuova (Funtana Noa) e Parco di San Lorenzo, via Mannu (ex via dei Nobili o dei Cavalieri);
Nuraghe Maiori (Naracu Maiori), SS133 per Palau, a due coni con struttura granitica, risalente al 1.000 a.C. presenta una tipologia mista tra l'impianto dei nuraghe a corridoio e di quelli a tholos con corridoio centrale e camere binate;
Nuraghe Polcu (Naracu Polcu), SS133 per Palau, uno dei rari esempi di nuraghe a tholos in Gallura;
Resti della residenza attribuita al Giudice Nino Visconti di Gallura (1200), menzionato nell'8° canto della [Divina Commedia], inglobati in un modesto fabbricato, via Nino di Gallura;
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